lunedì 9 febbraio 2009

Assignment 3

Per quanto riguarda la proprietà intellettuale. in Internet si entra in un campo minato, perchè ci sono tanti motivi per la salvaguardia dell'idea, quanti ce ne sono per l'utilizzo da parte degli utenti.
Mi spiego meglio: dunque dal punto di vista giurdico, il reato di diciamo "appropriazione indebita" non sarebbe nemmeno reato, perchè laddove non viene sottratto un bene materiale, non sussiste reato.
Ora, detto così, sembrerebbe che tutto sulla rete è consentito, in realtà non è proprio così: si tende a salvaguardare l'idea creatrice, quindi per intendersi, ciò che distingue quel particolare prodotto (che sia musica o un dipinto o una poesia) da tutti gli altri.
Tuttavia, come negare che il sistema open source sia utile? Pensiamo a quante informazioni ci peermette di scambiare e di creare, per non parlare poi delle Creative Commons...
Personalmente credo che stia come sempre al buonsenso e rispetto delle persone non abusare di questi strumenti che, se usati e non abusati, possono soltanto apportare ulteriori benefici alla comunità, che è si virtuale, in quanto non avviene la condivisione di uno spazio fisico, ma, al contempo è pur sempre fatta di persone in carne ed ossa!!!
Questo tema mi tocca particolarmente: mio padre dipinge e nel momento in cui è stato realizzato il sito, mi è stato chiesto se volessi sulle immagini dei quadri, un simbolo che disturbasse, in modo che le persone non potessero appropriarsi delle foto dei quadri.
Ecco che per la prima volta, ho veramente a che fare con i problemi della proprietà intellettuale: non credo che ci sia nulla di male se qualcuno si scarica l'immagine di un quadro di mio padre e se la mette come sfondo sul desktop... altra cosa sarebbe se la usasse per altri scopi che possono danneggiare l'immagine dell'artistain questione, nella fattispecie di mio padre.
Per intendersi: mio padre dipinge molti nudi di donna, mai volgari, molto delicati e sensuali; ipotizzando che qualcuno si scarichi una di queste figure e la metta come homepage di un sito pornografico...beh, ci sarebbero dei problemi, non tanto perchè facendo la bigotta giudichi coloro che vanno sui siti pornografici, assolutamente(perchè ognuno è libero di fare ciò che vuole), quanto piuttosto perchè i nudi dell'artista assumerebbero una connotazione che in realtà non hanno, in quanto esistono per essere fruiti decontestualizzati.
Altra cosa sarebbe se ciò avvenisse previo consenso del pitttore: il discorso chiaramente qui cambia, perchè ci sarebbe un accordo, o viceversa, se l'artista non acconsente, un disaccordo e quindi non se ne farebbe di nulla. Il condizionale di quest'ultima frase è giusto, perchè talvolta si assiste alle appropriazioni non consentite,

Per risolvere il dilemma tra "inquinare" la foto del quadro e lasciar intendere che tutti possono scaricarlo, io ho optato per una soluzione basata sul rispetto che ho per il genere umano -nonostante ogni giorno debba ricredermi per qualche aspetto-:
ho fatto aggiungere che ogni uso improprio sarà perseguito ecc. ecc., anche se ovviamente so benissimo che non è facile "rinracciare" chi sia l'utente "colpevole" dell'uso improprio.

Il problema, per quanto riguarda la rete, è che, poichè in pratica non sottraiamo nulla a nessuno, materialmente parlando, ci sentiamo più liberi e disinibiti nel fare il download di molte cose. Diciamo che una possibile soluzione sarebbe quella di comportarci su Internet come se fosse un luogo fisico ed attuare pertanto le stesse dinamiche che mettiamo in pratica nella vita reale.
Qui ci si scontra però con uno dei pilastri fondanti di Internet: la condivisione, il senso d'appartenenza che si "respira" quando mettiamo insieme i nosrti contributi...
Lei Professore giustamente ha detto "...eccome se la rete è viva!.." ed è vero.
Alla base di questa vitalità ci sono tutti quegli strumenti che ci permettono di condividere le riasorse, di scambiarle.
Concludo dicendo che la proprietà intellettuale va si protetta, ma senza rinchiuderla in una gabbia d'oro, altrimenti non servirà a nessuno...neppure al suo creatore.
Anche il più grande pensatore esplica al massimo le sue potenzialità solo attraverso il dialogo e lo scambio reciproco con l'altro, con gli altri.

giovedì 5 febbraio 2009

Assigment 5

Per quanto riguarda Facebook, fino a poco tempo fa non sapevo neanche della sua esistenza... Poi non ricordo chi dei miei amici, mi hanno iscritta...e io che dicevo: tanto non lo userò mai, non sono fatta per queste cose ipertecnologiche, io con le persone ci voglio parlare,magari anhe faccia a faccia, anzi ancora meglio che al telefono.
Poi sono cominciati ad arrivare dei mex sulla mia posta elettronica di gente di gente che non sentivo da una vita..amici delle elementari ecc.... Ed io che pensavo di rimanere incontaminata. Si perchè io questa cosa la vivevo proprio come una contaminazione, dicevo: ma com'è possibile che la gente preferisca chattare che vedersi?
Poi ho scoperto che in realtà non è così, o comunque, non è sempre così. Nel mio caso Facebbok è utile, perchè visto che oggi nessuno ha più tempo praticamente per nulla, questo strumento mi permette di contattare i mei amici anche nelle ore più strane, tipo ora che sono le 12, 30 di notte, lascio loro un messaggio, poi mi rispondono quando possono..
Non nascondo che ho ancora diversi pregiudizi su questi nuovi modi di comunicare, forse perchè ho paura di rimanere irretita nelle dinamiche dell'interazione multimediale.
Penso comunque che la regola da seguire sia quella di non abusare degli strumenti di Social Networking e di comportarsi come nell'interazione faccia a faccia. Si perchè un altro problema di questi stumenti è la confidenza "virtuale" che viene a crearsi, poi magari inconti queste persone per strada e non ti sembrano le stesse che ti hanno scritto...
Insomma, per concludere, io credo che la cosa migliore sia prediligere le interazioni faccia a faccia ed usare questi strumenti di Social Networking come corollario ed eventuale integrazione, vista la mancanza di tempo di cui tutti siamo vittime.

assignment 1

Per quanto riguarda l'articolo del Professore, credo che il problema sia capire se la scuola debba adeguarsi o meno ai nuovi strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione.. L'apatia e l'indiffernza degli studenti in classe non credo sia da ricondursi solo alla noia circa l'argomento trattato.
Spesso una materia che di per sè non ci interessa tanto, diventa interessante grazie alla capacità di coinvolgimento che l'insegnante suscita in noi.
Questa non vuole assolutamente essere una giustficazione per tutti coloro che non hanno voglia di studiare e dicono che è il professore a non stimolarli; sto solo cercando di dire che la forma del monologo è superata e c'è bisogno di una forma d'insegnamento più aperta al confronto

lunedì 3 novembre 2008

arte

L'arte contemporanea ....